Ambito/Autore : Ambito italiano/romano (?) (da Carlo Maratta)
Periodo storico: 18° secolo
Anno: 1701-1720
Soggetto: Madonna annunciata
Luogo di conservazione: Arco, convento delle Grazie, refettorio grande
Materia e tecnica: olio su tela, cm 74 x 62
Descrizione:
Il dipinto, restaurato nel 2012, è posto entro cornice modanata nera, coeva. La figura della Vergine, a mani giunte e con lo sguardo pudicamente abbassato, si propone alla vista del riguardante attraverso una finta apertura ovale scorciata. Si tratta di un modello che godette di ampia fortuna a partire dal tardo Seicento, identificabile in una delle molte Madonne annunciate o in preghiera dipinte dal romano Carlo Maratta e propagatesi anche grazie alla mediazione delle stampe.
È possibile ipotizzare che la tela sia pervenuta ai francescani delle Grazie per mezzo delle benemerenze del conte Giovanni Battista d’Arco, che procurò alla chiesa un’immagine dell’Immacolata tratta proprio dal Maratta (cat. 165). La matrice romana e il modello marattesco di quel dipinto, nonché l’origine capitolina di non poche tele donate dallo stesso prelato alla Collegiata di Arco (si veda Botteri 1993, pp. 89-92) gettano infatti una luce particolare anche su questa immagine di tipica intonazione domestica che potrebbe essere stata donata ai frati per via testamentaria assieme ad altri dipinti di cui si ha notizia pur avendone perse le tracce (La Madonna delle Grazie, 1964, p. 20).
Nel 1962 il dipinto si trovava allogato in chiesa. La fortuna goduta anche in ambito trentino dallo stesso modello che presiede a quest’opera è testimoniata dalla pala di Nicolò Dorigati a Calavino, al centro della quale è posta una preesistente immagine del tutto identica, isolata entro il profilo ovale (L’immagine di San Vigilio, p. 256: E. Mich).
Fonti: FBSB, Tovazzi, Relatio prima, p. 77; ACPFM, busta 306, Inventario 1927, n. 27; busta 275, Inventario 1962, p. 637, n. 54; SBC Giacomelli 1986/ OA/ 00051579; ACSMG, Inventario 2013, n. 9.
Bibliografia: Stenico 2004b, p. 457.